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Un podio tutto al femminile quello del Festival di Sanremo 2012, che vede vincere Emma Marrone sul palco del Teatro Ariston, davanti ad Arisa e Noemi. C’è qualcuno che lo ha anche definito simpaticamente il “festival delle senza cognome”, per evidenti motivi.
Con grinta, Emma, la 28enne cantante salentina “nata” ad Amici, porta a casa la vittoria con la canzone “Non è l’inferno” così come in molti avevano previsto. Il testo della canzone tratta la difficoltà di un anziano signore, probabilmente ultraottantenne, reduce dalle due guerre verso il quale lo Stato italiano si è dimostrato ingrato (E mi ritrovo a non tirare a fine mese [...] due guerre senza garanzia di ritornare, solo medaglie per l’onore). Ci sono anche riferimenti al Presidente del Consiglio (Se tu hai coscienza guidi e credi nel paese, dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare), sembrerebbe anche all’Articolo 18 e alla Camusso.
La cantante leccese, è stata accompagnata per tutta la settimana dalle critiche, che inizialmente l’hanno turbata. Si è poi fatt
APPROFONDIMENTO: “Perchè proprio Emma ha vinto il Festival di Sanremo?”
La 62esima edizione del Festival ha visto piazzarsi al secondo posto Arisa con “La notte” che si aggiudica il premio della stampa radiotelevisiva. Terzo posto per Noemi con “Sono solo parole”. Il premio della critica “Mia Martini” è stato invece assegnato a Samuele Bersani con “Il pallone”. Importante riconoscimento alla cantautrice piacentina Nina Zilli che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2012, che si rifà così del mancato piazzamento nella classifica finale dei primi sei artisti.
Soddisfatta la RAI del boom degli ascolti per la finale. Oltre 14 milioni 456 mila spettatori, pari al 50,93% di share, hanno seguito la prima parte del Festival e invece 12 milioni 31 mila con con il 68,74% la seconda. Nel corso della serata è tornato Celentano, reduce dalla bufera scatenata contro “Famiglia Cristiana” e “Avvenire”. Molto presente con i suoi interventi Geppi Cucciari che ha concluso la serata con un riferimento a Rossella Urru, volontaria italiana rapita in Algeria da quasi 4 mesi: “Sperando che in Italia a fare notizia siano anche donne così”, forse a sottolineare il fatto che non si dovrebbe soltanto parlare di “farfalline” tatuate come quella di Belen.
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